“ESP e Servizi di Salute Mentale, insieme per la recovery”: tre percorsi a Reggio Emilia, Ravenna e Imola, rivolti ad operatori socio-sanitari, a cui hanno partecipato complessivamente 177 persone. E il 23 e 24 giugno a Bologna si terrà l’incontro nazionale degli Esperti in supporto tra pari
a cura della Rete regionale ESP Emilia-Romagna
REGGIO EMILIA - Al fine di creare una cultura della recovery, indispensabile per permettere un’accoglienza positiva e un’integrazione dell’ESP (Esperto in supporto tra pari) nei diversi contesti e territori della salute mentale è nata la proposta di tre edizioni dell’evento formativo “ESP e Servizi di Salute Mentale, insieme per la recovery” che si sono svolte da dicembre 2022 a febbraio 2023 nelle città di Reggio Emilia, Ravenna e Imola. La realizzazione del percorso, rivolto ad operatori socio-sanitari, è stata possibile grazie al finanziamento regionale assegnato al Dipartimento ad Attività Integrata Salute Mentale – Dipendenze Patologiche dell’Azienda USL – IRCCS di Reggio Emilia, che si è anche fatto carico degli aspetti organizzativi.
Costruire questi eventi ha richiesto uno significativo impegno di co-progettazione che è durato quasi sei mesi ed ha visto come protagonisti rappresentanti di tutte le province della nostra regione: esperti in supporto fra pari, orientatori, professionisti delle aziende sanitarie, docenti universitari, familiari, volontari e rappresentanti delle associazioni. Nelle riunioni periodiche tutti gli attori coinvolti hanno dato un proprio contributo che ha consentito di definire i diversi interventi presenti nel programma. ESP e operatori appartenenti alla Rete hanno lavorato fianco a fianco condividendo idee e saperi, dimostrazione concreta che è possibile e produttivo lavorare insieme.
Alla formazione hanno partecipato complessivamente 177 persone provenienti da contesti geografici e professionali molti diversi fra loro: un gruppo eterogeneo e attivo all’interno della nostra regione. Un contributo formativo essenziale è stato fornito dalla prof.ssa Julie Repper di ImROC, docente universitaria, professionista sanitaria ed ESP inglese. Si tratta di una figura di riferimento internazionale per l’implementazione di modelli organizzativi che prevedono il coinvolgimento degli ESP nei servizi di salute mentale e in altri contesti socio-sanitari.
Altrettanto significativo è stato il contributo portato dagli ESP della nostra Regione, presenti in quasi tutti i territori. Nei loro interventi e nelle loro testimonianze è emerso il valore del sapere esperienziale come strumento essenziale per fornire confronto e supporto agli utenti e ai professionisti dei Servizi di salute mentale. Lo approccio comunicativo immediato ed empatico ha consentito a tutti di comprendere facilmente quanto la presenza di un ESP, come mediatore, favorisca nei servizi l’interazione con i più fragili, trasmettendo vicinanza, fiducia, speranza, veicolata dall’esperienza personale di recovery.
Gli interventi presentati da ESP e professionisti sanitari della Rete, hanno approfondito i seguenti argomenti: il protagonismo della persona nel proprio percorso di recovery e il ruolo di accompagnamento che svolge l’ESP; gli strumenti e le strategie degli ESP nel proprio lavoro; la reciprocità del percorso di recovery tra la persona coinvolta e l’ESP; la centralità dell’integrazione fra Esp e professionisti sanitari in un’ottica di cambiamento dei servizi.
Non sono mancati dubbi e perplessità ma alla fine del confronto si è condiviso che la presenza degli ESP nei servizi può davvero migliorare il contatto con i pazienti. Questa figura professionale, giudicata importante ma delicata, è da tutelare e far crescere in modo armonioso. Si è sottolineata l’importanza di creare contesti di gruppo, nei quali ESP e operatori possano sperimentarsi e far emergere una nuova e maggior consapevolezza rispetto alle reciproche risorse, differenziare e chiarire i compiti, individuare gli ambiti di intervento anche in base alle attitudini personali. Sicuramente la formazione congiunta (progettata e prodotta insieme) è un’occasione privilegiata di confronto tra Esp e operatori e favorisce una reale recovery dei servizi.
Il confronto tra realtà territoriali, alcune più avanzate nelle quali il supporto fra pari viene già valorizzato ed è attivo, altre meno strutturate, ha fatto emergere una forte motivazione ad avviare nuove esperienze nei propri servizi attingendo dalla Rete e dalle pratiche territoriali più mature riferimenti tecnici, organizzativi, giuridico-amministrativi, particolarmente utili in assenza di un quadro normativo di riferimento nazionale.
È nata inoltre l’idea di proporre per il 2024, come Rete regionale Esp, un follow up di raccolta e verifica degli sviluppi successivi agli eventi formativi. La partecipazione attiva nella Consulta regionale per la Salute Mentale e l’interesse dimostrato dalla Regione per le nostre proposte ci inducono a sperare in nuovi finanziamenti per realizzare percorsi formativi dedicati agli ESP ed ai professionisti.
Parallelamente ai progetti di sviluppo nella nostra regione, la Rete Esp dell’Emilia-Romagna partecipa, favorisce e supporta l’impegno e il lavoro della Rete nazionale Esp che è nata nel 2021 dalla Prima Conferenza nazionale Utenti e Familiari esperti nel supporto tra pari in Salute Mentale. Sono nati tre gruppi di lavoro nazionali che stanno approfondendo i temi della formazione, promozione, e riconoscimento della figura dell’ESP. È previsto un incontro a Bologna per il prossimo 23 e 24 giugno 2023, in presenza, per condividere i risultati dei lavori e i passi futuri.
Per raggiungere l’obiettivo ambizioso del riconoscimento della figura a livello istituzionale e rispondere alle esigenze di formalizzazione, di cui si è parecchio discusso nelle formazioni, probabilmente sarà necessaria la costituzione di una associazione professionale di ESP nella salute mentale. Appare chiaro come il processo verso il riconoscimento e l’integrazione nei servizi necessiti di impegno, cura e attenzione, affinché possa raggiungere il traguardo desiderato.